mercoledì 31 ottobre 2012

Lievitati di Halloween: pumpkin pullman bread e una focaccia super alla zucca!

Oddio, solo ora mi rendo conto che è passato un pacco di tempo dall'ultima pubblicazione! Ma perché le giornate volano e il tempo non mi basta mai? A volte desidererei proprio che il tempo si fermasse....Beh, lasciamo perdere il tempo, che purtroppo è inesorabile e torniamo al mio silenzio!
Silenzio stampa, e non solo.....sì perchè è una settimana circa che son conciata proprio maluccio e un abbassamento di voce mi si è tramutato in afonia totale. Sapeste quanto è contento la mia dolcissima metà....finalmente sono impossibilitata ad urlargli dietro! 
E in silenzio, è arrivato pure Halloween, festa che non amo particolarmente. Non la sento una vera e propria festa e a sentire tutte le leggende che aleggiano attorno a questa nottata, la voglia di festeggiare quasi ti passa.  
In ogni caso, visto che era da un pò che non pubblicavo un post, mi faccio perdonare e colgo l'occasione per parlarvi di queste due meraviglie che il forno mi ha donato quest'oggi: il pumpkin pullman bread (pane alla zucca in cassetta) e la focaccia alla zucca.
Il pumpkin pullman bread è un pancarrè alla zucca. Il risultato mi ha soddisfatta molto. La trama della mollica è quasi perfetta per essere un pancarrè e il gusto è ottimo. E' un pane molto versatile. Si accosta divinamente con i formaggi, ma, anche a colazione, con una una buona marmellata di agrumi, si sposa benissimo.
Per la focaccia, non ho fatto altro che sostituire la patata con la zucca nella ricetta della pugliese, stando attenta a ricalibrare l'acqua.
Son davvero contenta del risultato e a tutti voi, che ci crediate o no a questa festa, felice Halloween! 

Ingredienti per il pane bianco in cassetta:
100 gr di pasta madre rinfrescata (oppure 15 gr di lievito di birra)
150 gr di latte (180 gr se con lievito di birra)
15 gr di zucchero
10 gr di sale
260 gr di farina 0 (330 gr se con lievito di birra)
60 gr di burro
  • Nella planetaria sciogliere la pasta madre nel latte insieme allo zucchero, utilizzando il gancio K a bassa velocità.
  • Aggiungere la farina e il sale e portare la macchina dal minimo a velocità 1.
  • Lasciar incordare e poi inserire il burro morbido a pezzetti, inserendo il successivo solo quando il precedente è stato assorbito.
  • Lasciar riposare per mezz'ora circa.

Ingredienti per l'impasto in cassetta
100 gr di pasta madre rinfrescata (oppure 15 gr di lievito di birra)
65 gr di latte (90 gr se con lievito di birra)
15 gr di zucchero
15 gr di sale
260 gr di farina 0 (330 gr se con lievito di birra)
50 gr di burro
200 gr di zucca
  • Innanzitutto, sbollentare la zucca in acqua bollente.
  • Scolarla e lasciar che si raffreddi. Dopodiché schiacciarla per ottenere una purea.
  • Nella planetaria sciogliere la pasta madre con la pure di zucca, il latte e lo zucchero, utilizzando il gancio K a bassa velocità.
  • Aggiungere la farina e il sale e portare la macchina dal minimo a velocità 1.
  • Lasciar incordare e poi inserire il burro morbido a pezzetti, inserendo il successivo solo quando il precedente è stato assorbito.
  • Lasciar riposare per mezz'ora circa.
  • Una volta che i due impasti avranno riposato, formare con questi due cordoni e intrecciarli tra loro. 
  • Porre l'impasto a lievitare in uno stampo grande a cassetta fino a che non raggiunga il bordo.
  • Cuocere in forno caldo a 200° per circa 25 minuti.

Ingredienti per la focaccia
210 gr di pasta madre rinfrescata (oppure 25 gr di lievito di birra)
500 gr di farina 0 (11% di proteine) (oppure 640 gr se con lievito di birra )
200 gr di semola rimacinata di grano duro Molino Chiavazza
200 gr di purea di zucca (sbollentata e schiacciata)
200 gr di acqua di cottura della zucca
200 gr di acqua (oppure 270 gr se con lievito di birra)
15 gr di sale fino
35 gr di olio evo Dante Terre Antiche


  • Innanzitutto, sbollentare la zucca in acqua bollente.
  • Scolarla, tener da parte l'acqua di cottura e lasciar che si raffreddi. Dopodiché schiacciarla per ottenere una purea.
  • Nella ciotola dell’impastatrice, mettere l’acqua, l'acqua di cottura della zucca, la pasta madre e il passato di zucca. Azionare la macchina con la foglia a bassissima velocità e far andare fino a completo scioglimento della pasta madre;
  • aggiungere le farine a cucchiaiate e portare la macchina a velocità 1,5.
  • Far andare qualche minuto e quando l’impasto risulta ancora umido, aggiungere il sale.
  • Quando si sarà ottenuto un impasto omogeneo e ben incordato aggiungere l’olio a filo poco per volta, facendo attenzione a non far perdere l’incordatura all'impasto. Lavorare ancora qualche minuto.
  • Raccogliere l’impasto in una ciotola e coprire con pellicola. Far riposare al caldo fino al raddoppio.
  • A questo punto procedere ad una serie di pieghe di rinforzo, come segue: stendere l'impasto in un rettangolo con le mani, portare il lembo superiore verso il centro e sovrapporvi il lembo inferiore. si ottiene, così, un rettangolo più stretto, di cui ora vanno sovrapposti i lembi destro e sinistro, portandoli verso il centro, come fatto prima.
  • Lasciar riposare per circa 30 minuti .
  • Dare un’altra piega di rinforzo e lasciar riposare per circa 30 minuti .
  • Stendere l'impasto in una teglia ben oleata, aiutandosi con le mani unte d’olio, allargando l’impasto con i polpastrelli e facendo attenzione a non far fuoriuscire i gas prodotti dalla lievitazione. Non strappare assolutamente l’impasto.
  • lasciar lievitare ancora fino a che l’impasto raggiunga il bordo della teglia;
  • Irrorare con un emulsione di acqua e olio. Cospargere la superficie di sale grosso e semi di zucca.
  • Cuocere in forno preriscaldato a 200°C per 40/45 fino a doratura.
Con entrambe le ricette partecipo al contest di staffetta in cucina "Zucche alla riscossa"


martedì 16 ottobre 2012

Il World Bread Day

E certo che no! Non potevo mica mancare io all'appello! Quest'occasione non me la sarei fatta sfuggire per niente al mondo. Da panificatrice incallita non potevo mancare di impastare proprio oggi.
Il World Bread Day non me lo sarei persa per niente al mondo. L'instancabile Zorra riesce ad organizzare ogni anno una bellissima raccolta di pani da ogni parte del mondo e partecipare mi sembrava il minimo. Forse, nel giorno in cui si festeggia un evento come la giornata mondiale del pane,  fondamentale sarebbe riflettere sul fatto che purtroppo ancora troppa gente un pezzo di pane fa fatica ad averlo sulle proprie tavole. Doveroso dovrebbe essere riflettere su quanto siamo fortunati ad essere nati dalla parte giusta del mondo.
Vi chiedo (e mi chiedo) è solamente questione di cosa?
Semplice fortuna? Semplice quanto questo pane con farina d'orzo?
Semplice sì, ma con un profumo semplicemente intenso ed una mollica importante!!!


Ingredienti
200 gr di pasta madre rinfrescata (oppure 15 gr di lievito di birra)
250 gr di farina d'orzo (300 gr se con lievito di birra)
350 gr di farina 0 (450 gr se con lievito di birra)
400 gr di acqua
1 cucchiaino di malto d'orzo
14 gr di sale

NB: con lievito di birra, i tempi riportati sono molto più stretti. Non ci sarà bisogno di attendere così tanto tra una fase e l'altra.

  • Inserire nella ciotola dell'impastatrice l'acqua, la pasta madre e il malto d'orzo. Montare la foglia (gancio K) e far andare la macchina a bassa velocità, fino al completo scioglimento della pasta madre.
  • Aggiungere le farine e azionare la macchina a velocità 1,5. Far andare fino a che la farina avrà assorbito l'acqua (circa un minuto). Aggiungere il sale, fintanto che l'impasto risulti ancora umido.
  • Montare il gancio e impastare a lungo, fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
  • Spegnere la macchina e porre l'impasto su di un piano di lavoro leggermente infarinato. Lavorare brevemente e riporlo in una ciotola a riposare per almeno due ore, ricoperto da pellicola.
  • Trascorso questo tempo, prendere l'impasto ed eseguire un giro di pieghe di rinforzo, come segue:  
  • stendere l'impasto in un rettangolo con le mani, facendo attenzione a non far fuoriuscire i gas prodotti dalla prima lievitazione; portare il lembo superiore verso il centro e sovrapporvi il lembo inferiore. Si ottiene, così, un rettangolo più stretto, di cui ora vanno sovrapposti i lembi destro e sinistro, portandoli verso il centro, come fatto prima. Porre nuovamente nella ciotola a riposare, con le pieghe sotto e coperto da pellicola.

  • Dopo un'ora, dare un altro giro di pieghe di rinforzo. Lasciar riposare ancora un'ora.
  • Rivestire con un canovaccio di lino (o anche cotone pesante) un cestino rotondo o una ciotola abbastanza capiente Cospargere il canovaccio di abbondante semola rimacinata (volendo anche farina di riso che brucia meno rapidamente).
  • Riprendere l'impasto e sul piano di lavoro spolverizzato di farina, dare la forma tondeggiante di pagnotta.
  • Porre l'impasto nel cestino (o ciotola), spolverizzare la superficie di semola (o farina) e ripiegare i lembi del canovaccio sulla pagnotta. Sigillare il cestino (o ciotola) con la pellicola.
  • Far lievitare la pagnotta fino a che l'impasto triplicherà.
  • Una volta che l'impasto sarà lievitato, accendere il forno a 250°C e porre al suo interno una piccola teglia con dell'acqua, che fornirà il giusto vapore per la cottura. Mettere all'interno del forno anche la leccarda capovolta, che, una volta che il forno sarà arrivato a temperatura, sarà diventata rovente.
  • Quando il forno sarà giunto a temperatura, eliminare la pellicola dal cestino (o ciotola), staccare delicatamente il canovaccio dalla superficie della pagnotta e adagiarla sulla leccarda, semplicemente mettendo la leccarda al di sopra della ciotola e capovolgendo quest'ultima.
  • Intagliare la pagnotta.
  • Cuocere per i primi 30 minuti a 250°, poi abbassare a 200° la temperatura e togliere la teglia con l'acqua, in modo da consentire alla crosta di formarsi. Continuare la cottura per ancora 20/30 minuti.
  • Spegnere il forno e lasciar raffreddare su una gratella all'interno del forno, chiuso a fessura.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Zorra 



lunedì 15 ottobre 2012

Passerella time: dessert in cocotte gluten free per un Natale ancora lunghissimo da venire

Passerella time. No, no tranquilli, non mi son messa a fare la modella! Viste le dimensioni non sarebbe assolutamente possibile! E' solo che oggi è stato per me il primo vero giorno di acqua alta a Venezia. 
"Condizioni astronomiche avverse - Codice arancione", così recitava il bollettino di stanotte. 
Così mi son premunita e ho potuto inaugurare i miei stivali di gomma viola, acquistati appositamente per queste occasioni, che a sentire gli esperti, quest'autunno saranno tutt'altro che rare.
Che fashion i miei stivali, fanno pendant con la mia freitag! Peccato, però, che nessuno mi abbia avvisato che tanto a lungo non è bene tenerli. Ci si suda un casino! 
Ebbene sì, tutta fashion, con stivali e borsa viola, galleggiavo a San Marco stamani.
Nella mia incoscienza avrei tanto voluto evitare le passerelle, ma quando ho capito che avrei fatto la fine del titanic, a circa metà della piazza ho fatto retro front! E così passerella fu!!!!
E quando il tempo fa le bizze, la luna cambia e la marea si alza, cosa si fa? 
Potendo, me ne starei in casa tutto il giorno, tra una tazza di caffè caldo e un dolcetto. 
Ma siccome questa possibilità è esclusa, allora si tenta di rimediare. Come? Con una cocotte dolce, che almeno ti possa rimettere al mondo, dopo aver corso su e giù tutto il giorno, nonostante la pioggia e i piedi lerci, e per la marea e per il sudore.
Questo dessert in cocotte è stato pensato, per il contest indetto da Rigoni di Asiago, "un Natale dal cuore dolce".
Sebbene manchi un bel pò di tempo per Natale, questa cocotte me lo ricorda molto. Ci ho messo un bel pò a trovare un dolce, che nel profumo e nel sapore lo rievocasse, ma alla fine devo dire che ci son riuscita! 
L'intento era quello di ritrovare quel profumo magico di spezie, quel non so che, che oltre al palato scaldasse anche un pò il cuore. Volevo trovare un dolce che andasse oltre il solito panettone; un dolce, che pur andando oltre la tradizione, rievocasse nell'immaginario di chi l'assapora il caldo del camino e le grandi tavole delle feste, scintillanti di rosso e di luci. Volevo trovare un dolce da poter gustare tanto accompagnato da una  buona tazza di vin brule, quanto come validissimo sostituto del panettone.
Per questo, ho optato per questa cocotte, che ha sul fondo una crema alla Nocciolata Rigoni, il tutto sormontato da un composto  più consistente, tipo pudding, con uvetta e spezie, al profumo di arance amare. Provatelo, scalda il cuore davvero e poi è gluten free!!!!



Ingredienti per 3 cocotte
Per la crema 
250 gr di panna fresca
100 gr di zucchero a velo
50 gr di nocciolata Rigoni di Asiago
50 di amido di mais
  • In una terrina, amalgamare amido e zucchero e sciogliere le due polveri con la panna fresca.
  • Al composto, aggiungere la nocciolata e amalgamare bene il tutto con una frusta.
  • Versare il composto sul fondo della cocotte, imburrata. Riempire le cocotte per circa un quarto.


Per il pudding
30 gr di marmellata di arance amare Rigoni di Asiago
50 gr di burro
50 gr di zucchero
2 uova intere
35 gr di fecola di patate
35 gr di amido di mais
50 gr di uvetta fatta rinvenire in acqua calda e marsala
10 gr di miele al limone Rigoni di Asiago
1 cucchiaino di mix di spezie: cannella, noce moscata, pepe, zenzero, coriandolo, chiodi di garofano, pepe, anice, anice stellato e cardamomo
7 gr di lievito in polvere
  • Battere le uova con lo zucchero.
  • A questo composto aggiungere, tutti gli altri ingredienti (compresa l'uvetta ben strizzata) e amalgamare bene il tutto con l'aiuto di una frusta.
  • Versare il composto sulla crema alla nocciolata fino a tre quarti della cocotte.
  • Cuocere a bagnomaria in forno caldo a 200° per circa 40 minuti.
  • Fa fede la prova stecchino!
  • Spolverizzare con zucchero a velo e servire ancora tiepido.
Con questa ricetta partecipo al contest di Rigoni di asiago



lunedì 8 ottobre 2012

La pizza di Bonci tra matematica e pasta madre!

Era da un po' di tempo che volevo scrivere questo post. Era da un po' che avevo l'intenzione di parlare del sapere scientifico e di quanto le giovani generazioni non l'apprezzino.  Ma poi c'è sempre stato qualcosa che mi frenava. Da una parte c'era il timore di passare per quella che fa delle giovani generazioni tutto un piattume intellettuale, dall'altra c'era la paura di fallire l'esperimento abbinato al post! Così l'intento è stato puntualmente archiviato, in attesa di tempi più maturi. Ma di maturo al punto giusto, qui non deve esserci solo il tempo, ma anche la pasta madre, altrimenti l'esperimento va a farsi benedire!!!
Così quando son passata di qui e ho letto che la mia amica Valeria aveva indetto il contest "La ricetta nel cassetto", ho pensato che il momento giusto era arrivato davvero! Una gran bella iniziativa quella di Murzillo Saporito, grazie alla quale ho avuto il coraggio di tirar fuori dalla scatola di latta (dove raccolgo tutte le mie idee e ricette), i miei appunti sulla conversione lievito di birra - pasta madre e mi son messa al lavoro! E che c'entra la matematica con la pasta madre, vi chiederete, voi, miei cari lettori? E certo che c'entra miei cari!
La panificazione, come la pasticceria, è precisione, meticolosità, fatta di dosi esatte e proporzioni. Mi viene in mente una discussione in classe di pochi giorni fa. Una ragazza mi fa: "Prof, la matematica non è per me!".Ed io per convincerla che così non è, che è solo questione di modalità d'approccio alla materia, di falsi miti da sfatare, indovinate un po' a cosa ho paragonato la somma scienza? Ad un piatto di pasta e fagioli. Se ci ripenso mi vien un po' da ridere. Le ho chiesto:"ti piace la pasta e fagioli?" e lei, con sguardo scettico e un tantino sorpreso per il tipo di domanda "no!". Allora io le faccio "ma hai mai mangiato la pasta e fagioli?"
"no, non ci riesco. mi fa schifo al solo pensiero".
"Ecco vedi, mia cara, la matematica è come quel piatto di pasta e fagioli. E' solo questione di testa e di pregiudizio....."
Questo per dirvi, che il sapere scientifico è un tantino rinnegato dalle giovani generazioni, che vivono questa sorta di chiusura mentale, dovuta sostanzialmente al timore di misurarsi con qualcosa che non è alla loro portata. Molti la trovano inutile.....perché mai, dunque fare tanta fatica per qualcosa che con la vita pratica ha poco a che vedere? Quello che mi sento di dire è che la matematica apre la mente, insegna a vedere le cose nella loro interezza e in modo assolutamente chiaro e vero. E se sui banchi di scuola non si riesce ad afferrare  la ricaduta che nella vita quotidiana può avere uno studio di funzione o il calcolo di una derivata, un giorno, miei cari giovani studenti, un senso lo troverete. Lo troverete nella capacità di ragionare e di trovare il vero in tutte le cose.
Ma torniamo alla pasta madre......
Adoro Bonci e la sua idea di pizza. Mi piace la semplicità con cui spiega le cose e la maestria con cui ha fatto in modo che anche in casa si possa preparare un'ottima pizza. Basta solo un tantino di pazienza.
Quello che mi son proposta di fare è stato convertire la sua ricetta con lievito secco, in pizza con pasta madre. Ho dovuto fare però due conti!
La sua ricetta dell'impasto misto (grano tenero e farro) prevede il 70% di idratazione, per cui, per 500 gr di farina troviamo 350 gr di acqua. Per poter convertire la ricetta, allora ho tenuto conto che 150 gr di pasta madre rinfrescata al 50% come la mia, contengono 100 gr di farina 50 d'acqua. Tolta un pò di farina ed eliminata un tantino d'acqua dalla ricetta originale, il gioco è presto fatto!!!!! E' solo questione di proporzioni!
E' anche questa la magia della matematica!!!!!
Quasi quasi quando in classe tratterò le proporzioni e le percentuali faccio fare un paio di problemi sulla conversione delle ricette con pasta madre!!!! AHAHAHAHAH!!!!!!

PS: Per una buona riuscita dell'esperimento, ho effettuato tre rinfreschi consecutivi della pasta madre, così come si fa per impasti ricchi. Volevo ottenere una pasta madre forte, in grado di conferire al prodotto finale il giusto volume e una buona leggerezza.


Ingredienti
150gr di pasta madre rinfrescata tre volte consecutivamente (corrispondono a 50 gr di acqua e 100 di farina)
200 gr di farina 00 W330
100 gr di farina di farro integrale
100 gr di farina di farro buratto
300 gr di acqua
10 gr di sale
20 gr di olio

  • Nella ciotola della planetaria, spezzettare la pasta madre e aggiungervi metà dell'acqua prevista dalla ricetta. Azionare la macchina con il gancio a bassa velocità . Far andare per qualche minuto, fino a che la pasta madre si sarà disciolta.
  • Aumentare gradatamente la velocità fino a 2 ed aggiungere tanta farina quanta basta ad ottenere un impasto incordato. Aggiungere poi l'acqua rimanente, alternandola a cucchiaiate di farina. Con l'ultima parte d'acqua, aggiungere il sale.
  • Dopo aver inserito tutta l'acqua, procedere con l'olio, a filo e poco per volta, sempre alternato alla farina, fino ad esaurimento degli ingredienti.  
  • Lavorare bene l'impasto, che dovrà essere liscio ed omogeneo e tenderà a staccarsi dalla ciotola, pur rimanendo piuttosto appiccicoso.
  • Porre l'impasto ottenuto in un contenitore oleato e coprire con pellicola o coperchio. Lasciare a temperatura ambiente un' ora.
  • A questo punto, iniziare con quelli che Bonci chiama rigeneri. Rappresentano un particolare tipo di pieghe di rinforzo. Bisogna innanzitutto spolverare ben bene il piano di lavoro con della farina. Ogni serie di tre pieghe va ripetute ogni 10 minuti circa. Per l'esecuzione, basta dare un'occhiata qui. E' molto più semplice a farsi che a dirsi!
  • Trascorso questo tempo, porre il contenitore in frigo, dove rimarrà per almeno 18 ore.
  • Togliere l'impasto dal frigo e dopo averlo lasciato almeno un'ora a temperatura ambiente, ribaltarlo direttamente sulla teglia che andrà in forno e che avrete preventivamente coperto con carta forno.
  • Premere, delicatamente, l'impasto con i polpastrelli, in modo da sistemarlo per bene nella teglia. Coprire con pellicola.
  • Lasciar lievitare ancora un paio d'ore.
  • Condire a piacere e poi cuocere in forno caldo a 250° per i primi 15 minuti nella parte bassa del forno e poi trasferire la taglia più vicino al grill, dove cucinerà per ancora 10 minuti.


Con questa ricetta partecipo al contest di Murzillo saporito, "Le ricette nel cassetto"


venerdì 5 ottobre 2012

Il tran tran quotidiano e un insolito petto di tacchino....

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Oggi pubblico una ricetta che a pensarci bene, probabilmente in un altro momento della mia vita, non avrei mai preparato. E' che ormai son sempre di corsa, mi sfugge tutto di mano e la stanchezza inizia a farsi sentire. All'inizio la mia vita da pendolare mi entusiasmava non poco. Vuoi l'emozione del ruolo, vuoi la consapevolezza di insegnare in uno degli angoli più belli del mondo, mi sembrava tutto straordinariamente divino. Mi è bastato arrivare ai primi impegni pomeridiani che l'entusiasmo è svanito! Mi manca la quotidianetà di una volta....è stupido forse. Mi son sempre lamentata di trascorrere giornate monotone, ma ora la monotonia di un tempo, quasi quasi, la desidero.
Preambolo per annunciarvi che il piatto di oggi non l'avreste mai immaginato tra queste pagine, dove son quasi sempre apparsi piatti della tradizione, spesso e volentieri rivisitati.
Ieri tornando da uno dei miei pomeriggi estenuanti, ho trovato in frigo una lattina di quella bibita americana con le bollicine. "E come si vede che la spesa non la faccio più io in questa casa!", mi son detta.
E' stato così che ho pensato di utilizzarla con questo petto di tacchino, semplice veloce e d'effetto. Ho accompagnato il piatto con delle cipolline caramellate al balsamico: un connubio davvero particolarissimo. La dolcezza del tacchino, conferita dalla marinatura nella bibita, è straordinariamente bilanciata dall'acidità delle cipolle.
A mio marito è piaciuto, si è lamentato solo quando non ha trovato niente da bere in frigo!



Ingredienti

600 gr di petto di tacchino in un sol pezzo
500 ml di Coca Cola
2 cucchiai di zucchero di canna
2 cucchiai di salsa di soia
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di maizena
mezza cipolla
1 spicchio d'aglio
pepe qb
cipolline sottaceto
aceto balsamico qb
2 cucchiai di olio evo
  • In una ciotola abbastanza capiente, mettere a marinare il petto di tacchino intero, con la coca cola, la salsa di soia, la cipolla tagliata a julienne, l'aglio a pezzetti, il sale e lo zucchero di canna.
  • Lasciar a marinare almeno due ore.
  • Passato questo tempo, togliere il tacchino dal liquido di marinatura e filtrare quest'ultimo con un colino.
  • In una padella, far riscaldare l'olio e far rosolare il petto di tacchino tagliato a fette, da una parte e dall'altra velocemente.
  • Sfumare con un paio di cucchiai di marinatura e lasciar andare a fuoco vivace per un paio di minuti.
  • Togliere le fette di tacchino dalla padella ed eliminare l'olio in eccesso.
  • In un bicchiere, stemperare la maizena con  del liquido di marinatura. metterlo nella stessa padella in cui è stato cotto il tacchino e lasciar andare un po' a fuoco basso (è lo stesso procediemnto della scaloppina), fino a formare una cremina. 
  • Adagiare nuovamente le fette di tacchino nella padella e lasciar cuocere ancora qualche minuto.
  • per le cipolline caramellate al balsamico, far riscaldare un cucchiaio di olio evo in una padella abbastanza capiente. Aggiungere e cipolline sottaceto e dopo qualche istante, spruzzare con dell'aceto balsamico. Cuocere un paio di minuto a fuoco vivace.
  • Servire subito. Buon appetito.