domenica 25 settembre 2011

Un pomeriggio a Castelcucco e il pane all'uva sultanina delle Sorelle Simili

Bel pomeriggio quello di ieri a Castelcucco per un laboratorio di panificazione con pasta madre. 
"Il pane come una volta: la pasta madre", questo il titolo del laboratorio, che evoca sapori di un tempo e tradizioni, ormai scomparse. Dopo aver letto qui di questo evento e dopo essere diventata spacciatrice ufficiale, ho preso la palla al balzo e deciso di partecipare. Così ho conosciuto Tommaso Zacchello, cuoco per professione e panificatore per passione. L'amore per l'arte bianca trasuda dalle sue mani, quando accarezza la sua creatura, che alimenta solo con farine biologiche e di qualità. La sua pazienza e perseveranza lungo il cammino della lievitazione naturale lo hanno condotto ad ottimi risultati. Pensate che è riuscito a dare vita alla pasta madre raccogliendo gocce di rugiada durante la notte di San Giovanni di qualche anno fa! Molto interessante anche l'intervento di Valentina, che ha collaborato con Tommaso alla realizzazione di questo laboratorio. Fan riflettere le sue parole riguardo al concetto di libertà. Pur essendo panificatrice con pasta madre, non avevo mai riflettuto sul fatto che riuscire a farsi con le proprie mani un pane di qualità non ci rende dipendenti da terzi, in tal senso. Il pezzo forte del pomeriggio è stato vedere come nasce la pasta madre. Con pochi e semplici gesti, Tommaso ha mostrato a tutti quanto sia facile produrla e, soprattutto, mantenerla in vita. Del resto, basta davvero pochissimo tempo da dedicare a questo microrganismo, per poter realizzare tante meraviglie. Ovviamente, a far compagnia alla mia pasta madre, ora c'è quella di Tommaso, realizzata con farina integrale con la quale, dopo un rinfresco in tarda serata di ieri e uno di buon mattino oggi, ho realizzato la ricetta che trovate di seguito, che regalo a Tommaso.
Tommaso, Valentina, grazie infinite per aver condiviso con noi le vostre conoscenze. 



Pane all'uvetta delle sorelle Simili
Una ricetta per un pane ottimo da colazione tratto dal libro:" PANE e ROBA DOLCE" delle mitiche Sorelle Simili.

Ingredienti:

250 gr di pasta madre
100 gr di zucchero (nella ricetta originale 160 gr)
150 gr di uvetta sultanina
 150 gr di farina 00 + 100 gr di farro (nella ricetta originale 250 gr di farina 00)
100 gr di latte
50 gr di burro morbido
1 uovo
1 cucchiaino colmo (circa 10 gr ) di baking (lievito chimico) S. Martino
1/2 cucchiaino di sale


Per la glassa:
25 gr di burro freddo (nella ricetta originale 50 gr)
60 gr di zucchero di canna
40 gr di farina
cannella a piacere

  • Montare il burro con lo zucchero.
  • Unire l'uovo, il latte e il sale e con tale crema stemperare il lievito madre. 
  • Unire farina e lievito chimico. Impastare a lungo. 
  • Aggiungere delicatamente l'uvetta sultanina, precedentemente ammollata e strizzata.
  • Mettere tutto in uno stampo imburrato e infarinato di circa 20 cm di diametro. In questo caso è stato utilizzato uno stampo da panettone da 500 gr.
  • Far lievitare per circa 3 ore ( noi un pò di più!!!!!!!!).
  • Nel frattempo preparare la glassa, sfregando il burro freddo a pezzi,con farina e zucchero ottenendo dei grossi grumi, unirvi poi la cannella.
  • Prima di infornare, cospargere il pane di glassa.
  • Cuocere in forno a 180° per 45-50 minuti circa.

venerdì 23 settembre 2011

Un pane per caso per un podio speciale!

Ce l'ho fatta. Ancora una volta salgo sul podio del Molino Chiavazza. Ebbene sì, un'altra pasta speciale per un'iniziativa speciale, quella di questo contest, che ha dato vita ad una raccolta di tante ricette squisite. Ricevere una menzione per il mio lavoro mi ha riempita di soddisfazione e questo post vuole essere un ringraziamento pubblico a questa azienda, che oltre a produrre farine ottime, ci dà la possibilità di sperimentare e arricchire la nostra esperienza. Un grosso applauso virtuale lo meritano anche Donatella di Fiordirosmarino e ad un'arbanelladibasilico, che mi fanno compagnia sul podio e le cui ricette sono assolutamente da provare. Brave ragazze! E brave tutte! Ogni volta che riguardo le ricette che hanno partecipato mi viene letteralmente l'acquolina in bocca. Sperimentare, rinnovandosi nel rispetto delle tradizioni locali è questo l'obiettivo di questi contest, che mi son entrati nel cuore e ai quali partecipo sempre volentierissimo. Ora è in corso quello delle crostate salate....aspettatemi che arrivo presto con una bella ricettuzza.



Ma per festeggiare questo bel traguardo ci vuole proprio qualcosa di dolce, nata un pò per caso. Ho chiamato questa meraviglia Pane sacher. Perchè? Adesso ve lo racconto.
Giovedì pomeriggio, sono alle prese con una bella sachertorte. La difficoltà di questa torta sta nell'equilibrio dei sapori (l'albicocca non deve prevalere troppo sul cioccolato) e nella tanto amata-odiata glassa. Sì perchè se definirla goduriosa ne limita il concetto di bontà, d'altro canto non è facile azzeccarla! Da tempo mi fido ciecamente della glassa di Fagiotto, la cui ricetta impazza sul web e di cui assicuro il risultato e la facilità di esecuzione: lucida e densa al punto giusto, è strepitosa! Ma giovedì, la voglia di sperimentare era talmente tanta che ho voluto osare con una ricetta nuova. Il risultato? Una cosa obbrobriosa! Alla fine mi sono ritrovata con sorta di "pasta al cioccolato fondente", che non potevo gettar via (anche se vi assicuro che la rabbia era tale che ero ben sul punto di farlo), ma che ho utilizzato per questo splendido pane da colazione, che ho ribattezzato, appunto Pane sacher.......a lievitazione naturale ovviamente!!!!!!!!






Ingredienti
200 gr di pasta madre rinfrescata
200 gr di latte intero a temperatura ambiente
400 gr di farina manitoba Molino Chiavazza 
200 gr di farina per pane Molino Chiavazza 
1 cucchiaino di malto
200 gr di cioccolato fondente al 70%
200 gr di zucchero + 20 gr (per l'impasto)
65 gr di acqua
1 uovo
1 cucchiaino di sale
50 gr di arancia candita
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaio di marmellata di albicocche del vesuvio Casa Barone
  • Per la pasta di cioccolato: in un pentolino far cuocere lo zucchero (200 gr) con l'acqua fino ad una temperatura di 110°. Nel frattempo sciogliere a bagnomaria o nel microonde il cioccolato. Quando lo zucchero avrà raggiunto la temperatura desiderata, versare a filo e lentamente lo sciroppo sul cioccolato sciolto e mescolare energicamente. Man mano che il composto si raffredderà (ci vorranno pochissimi minuti), acquisterà la consistenza di una pasta molto malleabile. A questo composto aggiungere la marmellata. Tenere da parte.
  • In un mixer, polverizzare le arance candite con 20 gr di zucchero zucchero. Tenere da parte anche queste.
  • Nella planetaria (o chi vuole a mano), sciogliere la pasta madre con il latte e il malto d'orzo, utilizzando il gancio K.
  • Aggiungere la farina, tenendone da parte 4-5 cucchiai di manitoba, e far andar la macchina, fino ad ottenere un impasto ben incordato. Aggiungere l'uovo e subito dopo lo zucchero polverizzato.
  • Quando l'uovo sarà assorbito, iniziare con l'inserimento della pasta di cioccolato. Inserirne un pò per volta, alternandola alla farina rimanente. Con l'ultima parte di pasta di cioccolato, aggiungere il sale e l'estratto di vaniglia.
  • Montare l'altro gancio e lasciar andare la macchina ancora per 3 - 4 minuti.
  • Togliere l'impasto dalla planetaria e lasciarlo riposare una mezz'oretta.
  • Dividere l'impasto in tre parti, formare una treccia e adagiarla in uno stampo a cassetta, dove andrà fatto lievitare. Questa operazione può richiedere alcune ore. 
  • Cuocere in forno statico a 180° per 50-60 minuti.
  • Nel caso la superfici dovesse colorarsi troppo, a metà cottura, coprire con carta d'alluminio e continuare la cottura.
  • Ottimo da solo a colazione, buonissimo come dessert, accompagnato da glassa al cioccolato fondente. A noi è piaciuto molto con marmellata d'albicocca e glassa fondente.

domenica 18 settembre 2011

Lagane insolite in una solita domenica

Il rientro al lavoro è stato abbastanza traumatico. Solito tram tram e solita vita, tutto sempre di corsa, mille cose da fare e poco tempo per dedicarsi a se stessi. Poco tempo, quindi, anche per mettere le mani in pasta. Mettere le mani in pasta vuol dire anche distrarsi, sfuggire alla solita routine, riprendersi da una settimana pesante, durante la quale hai incontrato tante facce simpatiche, ma durante la quale hai avuto anche qualche delusione. Il rimedio? Provate ad impastare! Sfogare rabbia e dissapori in 3 etti di farina con acqua rilassa e rassoda i muscoli delle braccia! Ringraziamo, dunque, Molino Chiavazza, che con le loro splendide iniziative ci danno la possibilità di sperimentare. Sono arrivata allo scoccare del gong, ma sono sempre felicissima di partecipare ai vostri contest!



E grazie anche a Natalia di Fusilli al tegamino, al cui contest non potevo dire di no! In palio c'è la bellissima  Ampia 150, messa in palio dall'azienda Marcato, leader nel settore della produzione di macchine per la pasta.



http://fusillialtegamino.blogspot.com/2011/09/il-secondo-contest-di-fusilli-al.html


Vi lasciamo, dunque, con queste lagane al baccalà mantecato e pisellini. Un connubio strepitoso: pasta di origine pugliese con un piatto tipico veneto. Da leccarsi i baffi!




Ingredienti per 4 persone:

Per la pasta
400 gr di semola rimacinata Molino Chiavazza
200 gr di acqua

Per il baccalà mantecato
250 gr di baccalà essiccato e fatto rinvenire in acqua
250 ml di latte intero
125 gr di olio evo Dante
sale dei papi  Tecal qb
aglio a fette Tecal qb
pepe nero Tecal qb
prezzemolo qb

Altri ingrdienti
olio evo Dante
mezza cipolla di tropea
300 gr di piselli (anche surgelati)





  • Per la pasta, meglio avviarsi il giorno prima, in modo che possa essiccarsi.
  • Impastare l'acqua con la farina, fino ad ottenere un impasto bello sodo. Lasciar riposare per circa mezz'ora, coperto con un canovaccio.
  • Stendere la pasta in un unica sfoglia sottile. Arrotolare la sfoglia su se stessa e poi tagliare il rotolo ottenuto in pezzi di 2 cm circa di larghezza.
  • Srotolare e tagliare ulteriormente le strisce, se vi sembrano troppo lunghe. Non devono essere delle fettuccine!!!!!La loro lunghezza deve essere tra i 5 e 7 cm.
  • Lasciare essiccare in vassoi, ricoprendo con un canovaccio.
  • Per il baccalà, cuocere il baccalà nel latte, aromatizzato con un po' di pepe.
  • Scolare il baccalà dal latte, che verrà tenuto da parte e lasciar raffreddare.
  • Nella ciotola di un mixer ad immersione, sbriciolare il baccalà con l'aglio e aggiungere l'olio a filo, azionando il mixer ed emulsionando proprio come si fa per la maionese. Se non dovesse risultare abbastanza cremoso, aggiungere il latte di cottura del pesce. 
  • Salare se necessario (attenzione perché il baccalà è già abbastanza salato!!!!), aggiungere il prezzemolo tritato e mettere in frigo fino all'utilizzo.
  • Preparare il condimento per la pasta, facendo soffriggere dell'aglio con l'olio. Aggiungere i piselli e lasciar cuocerli, aggiungendo un po' d'acqua.
  • Aggiungere  il baccalà mantecato, stemperandolo con un po' d'acqua di cottura della pasta, in modo da ottenere una cremina piuttosto morbida.
  • Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata. 
  • Scolare la pasta e farla saltare in padella con il sugo preparato in precedenza.
  • Sedersi a tavola e godersi il piacevole piatto. Buon appetito!!!!!



mercoledì 14 settembre 2011

La pizza del riciclo: come utilizzare la pasta madre in eccesso

La magia della pasta madre risiede in una sorta di dipendenza della quale è difficilissimo liberarsi. Mio marito sostiene che io sia prigioniera del "tunnel della pasta madre" e non ne veda l'uscita!!!!!!!!!!!
Ma fammi il piacere!!!!!!! Dì la verità che ti pappi di tutto e tutte le volte ti lecchi pure i baffi !??! A volte, però, si diventa davvero prigionieri della pasta madre, soprattutto quando inizia a colonizzare il frigo. Quando i barattoloni da cinque litri a chiusura ermetica trabordano e ti ritrovi letteralmente invasa dalla pasta magica! Allora come fare per utilizzare la pasta madre in eccesso, evitando, così di rinfrescarne quantità enormi? Buttarla via????????????? Non sia mai, una cosa del genere!!!!!!!! Neanche a parlarne!!!! Semplice, pizza per tutti i gusti.





Ingredienti
160 gr di pasta madre (anche non rinfrescato,ossia quello che rimane da quello che si decide di rinfrescare)
250 gr farina manitoba Molino Rosignoli
250 gr farina per pizza Molino Rosignoli
2 cucchiai di olio evo Dante
270 ml di acqua
10 gr di sale Tecal
1 cucchiaino di malto d'orzo

Per la farcitura, chi più ne ha più ne metta. La più buona per noi? mozzarella, prosciutto cotto, patate e rosmarino.
NB: la quantità d'acqua dipende dall'assorbimento della farina. I tempi di lievitazione dipendono dalla forza della pasta madre.

  • La sera precedente alla cottura (o comunque 24 ore prima), preparare l'impasto, sciogliendo la pasta madre in 200 ml di acqua insieme al malto. Chi ha la possibilità può fare questa operazione in planetaria, altrimenti procedere a mano.
  • Aggiungere la farina e poi il sale, quando l'impasto è ancora umido.
  • Emulsionare l'olio con l'acqua rimanente e aggiungere il composto all'impasto, lavorando il tutto energicamente.
  • Impastare fino ad ottenere una palla elastica ed omogenea.
  • Mettere in frigo e lasciar riposare tutta la notte.
  • L'indomani, togliere l'impasto dal frigo almeno otto ore prima della cottura e attendere almeno un'ora.
  • Tagliare l'impasto per metà, in modo da ottenere due pizze medie.
  • Stendere l'impasto sul tavolo da lavoro, spolverato con semola, aiutandosi con le mani.
  • Adagiare, poi, l'impasto nelle teglie foderate con carta forno.
  • Lasciar lievitare ancora fino al raddoppio.
  • Condire e cuocere in forno caldo a 250° per 25 minuti circa.


Anche questa ricetta partecipa al contest al contest "Lievitami il cuore" di Mamma Papera's Blog



giovedì 8 settembre 2011

Quando a lievitare è il cuore: buon mesiverario ad Anna e Ivano

Sebbene trentenni, la mia amicizia con Ivano è nata circa cinquant'anni fa  tra i vicoli del centro storico di Sarno, mio paesino natale. Sì, perché i nostri genitori è lì che son cresciuti e la loro amicizia e stima reciproca ci ha permesso di crescere insieme e di essere legati da profondo affetto. E' passato un mesetto dal matrimonio di Ivano con Anna, matrimonio fantastico al quale io ho partecipato con immensa gioia e un pò di commozione nel cuore. E' a loro, dunque, che dedico questo post, per poter augurare loro un lungo cammino insieme, fatto di  complicità, gioie e serenità. E se è vero che il matrimonio non è per tutti, ma solo per chi ha fiducia nell'amore, vi assicuro che i nostri due neo sposi ne hanno avuta tanta, visto che hanno convolato a giuste nozze, dopo sedici anni di fidanzamento!
Qualcuno si chiederà se si tratta di due sposi attempati. Vi rispondo subito che non è così. Erano poco più che ragazzini, quando è nato il loro amore su di una spiaggia della costa cilentana, dove le nostre famiglie abitualmente trascorrevano le vacanze, e noi con loro.  Ho visto il loro amore nascere e poi crescere, durante gli anni dell'università. Quante giornate spese su quei libri di algebra, insieme ad Erika!!!!! Ma quei sacrifici hanno dato i loro frutti e l'attesa, per loro, li ripagherà di una vita insieme piena solo di belle cose, perchè è questo che spetta a chi crede nell'amore! Brindate, bevete dallo stesso calice, ma assaggiate sto savarin al cioccolato, a lievitazione naturale ovviamente! Auguri!




Ingredienti per circa 10 savarin
2 uova medie
100 gr di farina  manitoba Molino Chiavazza
45 gr di pasta madre rinfrescata più volte prima dell'utilizzo
20 gr di zucchero
40 gr di burro morbido, ma non in pomata
10 gr di cacao amaro
1 pizzico di sale
zeste d'arancia

per lo sciroppo
250 gr di acqua
125 gr di zucchero
buccia di un'arancia
1 tazzina di Grand Marnier

per decorare
qualche ciuffo di crema pasticcera aromatizzata al Grand marnier
lamponi e more





  • Nella planetaria, spezzettare la pasta madre e scioglierla con qualche cucchiaiata d'acqua e lo zucchero a bassissima velocità, utilizzando il gancio K.
  • Aggiungere le uova una per volta , alternandole alla farina, che sarà stata mescolata al cacao.
  • dopo aver aggiunto il secondo uovo, aggiungere il sale e le zeste.
  • Quando l'impasto sarà ben incordato, aggiungere il burro a pezzetti e un pò per volta. aggiungere il pezzetto successivo solo quando il precedente si sarà ben amalgamato all'impasto.
  • Quando l'impasto sarà ben incordato e il burro si sarà completamente assorbito, spegnere la macchina e inserire il gancio. Lavorare a velocità 1 ancora qualche minuto, in modo da distendere il glutine.
  • Riempire gli stampini per metà e lasciar lievitare l'impasto fino all'orlo. Ci vorrà un pò di tempo!!!! Poi molto dipende dalla forza della pasta madre!!!
  • Cuocere in forno statico a 180° per circa 20 minuti.
  • Nel frattempo preparare uno sciroppo, portando ad ebollizione l'acqua con lo zucchero e le bucce d'arancia. Allo spegnimento, aggiungere il liquore. 
  • Quando i savarin si saranno raffreddati, bagnarli con lo sciroppo bollente, immergendoli.
  • Far raffreddare e guarnire a piacere.

sabato 3 settembre 2011

Sbrisoletta al ribes rosso

Certamente è una ricetta conosciuta dalle molte foodbloggers, ma i miei amici che hanno avuto modo di assaggiarla ci hanno richiesto la ricettina...
Colgo perciò l'occasione per postarla con ovviamente le nostre modifiche...



Ingredienti:
250 gr semolino Molino Chiavazza
150 gr farina antigrumi Molino Chiavazza
160 gr di burro
180 gr di zucchero
1 bustina di lievito S. Martino
1 pizzico di sale
300 gr di marmellata al ribes rosso Rigoni di Asiago




  • Miscelare bene le farine con lo zucchero, il levito e il sale.
  • Unirvi poi il burro freddo a pezzetti e lavorare il tutto con le mani ,velocemente fino ad ottenere un composto di briciole.
  • Dividere l'impasto in due parti e con una  rivestire una teglia foderata da carta forno, aiutandosi con le mani e cercando di creare anche un po' di bordo.
  • Farcire con la marmellata. 
  • Ricoprire con le briciole rimaste.
  • Cuocere in forno caldo a 180° per circa 30 minuti.